lettere dei presidenti

Vinicio Mati

Presidente della fondazione

Sono molto felice della mia nomina a Presidente della Fondazione “Nuovi Mecenati”. Quest’anno ricorre il ventesimo anniversario della nascita di questa istituzione che sin dalla sua creazione si è costantemente collocata in termini decisamente innovativi nel panorama dell’intensa collaborazione culturale tra l’Italia e la Francia. Francia e Italia sono Paesi profondamente legati tra loro non soltanto per motivi geografici, di vicinanza, storico politici ed economici, ma anche per la comunanza di principi e valori su cui si fonda la loro vita intellettuale che ha generato relazioni culturali tradizionalmente molto intense. I due Paesi rappresentano punti di riferimento fondamentali nel panorama della cultura europea e mondiale e la loro è sempre stata una storia caratterizzata da un profondo arricchimento reciproco. Ricordiamo l’importanza che nel corso dei secoli ha avuto per gli artisti e gli intellettuali francesi il cosiddetto “Grand Tour”, il viaggio in Italia inteso come momento fondamentale per la loro formazione. E ricordiamo anche in che misura dal Rinascimento in avanti i grandi artisti italiani abbiano beneficiato del mecenatismo francese e come, in tempi più recenti, molti artisti e protagonisti della storia culturale italiana abbiano eletto Parigi come sede di lavoro e patria adottiva. Su questo sfondo quindi la diplomazia culturale ha sempre occupato un posto di eccezionale importanza nei rapporti bilaterali tra Roma e Parigi come strumento per favorire la reciproca conoscenza e l’interconnessione tra le due società civili per rafforzare l’amicizia italo-francese.

In tale contesto si è col tempo sviluppata una molteplicità di formule che hanno connotano l’interscambio culturale tra Italia e Francia, in particolare a partire dalla firma dell’Accordo culturale bilaterale che risale al 1949. La portata innovativa della Fondazione “Nuovi Mecenati” – istituita con straordinaria lungimiranza nel 2005 dai suoi Soci fondatori, l’Ambasciatore Luigi Guidobono Cavalchini Garofoli, già Ambasciatore d’Italia a Parigi e l’ex Ministra degli Esteri, Senatrice Susanna Agnelli – è stata quella di specializzarsi nel dare voce alla “creatività contemporanea” quale fattore di ulteriore promozione e più avanzato sviluppo del dialogo culturale tra Roma e Parigi. Tale intuizione ha trovato la sua solenne consacrazione nel Trattato del Quirinale concluso tra Italia e Francia nel 2021, in cui all’articolo 9 si promuove l’impegno ad ampliare gli orizzonti della cooperazione tra le rispettive istituzioni culturali e gli artisti italiani e francesi, sullo sfondo del comune sentimento di appartenenza europea. Nel Trattato i due Paesi si impegnano a favorire scambi di esperienze, ad incoraggiare la mobilità in campo artistico e culturale, mettendo in contatto le istituzioni per la ricerca e la formazione attraverso molteplici modalità, tra cui lo sviluppo di residenze per artisti, la facilitazione di coproduzioni di opere nei più svariati settori culturali, oltreché la partecipazione a manifestazioni di rilievo internazionale nel quadro dello sviluppo di progetti di comune interesse.

Credo la Fondazione risponda in modo esemplare agli obiettivi innovativi fissati nel trattato. Nel corso degli anni, grazie all’indispensabile sostegno dei suoi Mecenati e all’impulso dato dai miei predecessori, la Fondazione ha maturato una rilevante esperienza nel promuovere il dialogo tra le culture e la trasmissione del sapere, favorendo la partecipazione di artisti ed istituzioni della scena culturale francese contemporanea ad iniziative ed eventi organizzati in Italia. Ciò ha riguardato un ampio spettro di settori dell’attuale creatività transalpina, tra cui figurano il teatro, la danza, il cinema, la fotografia, la musica, la letteratura, le arti visive, il design, la digital art, il nouveau cirque, tanto per citare gli ambiti maggiormente sperimentati. Tale interscambio ha riguardato artisti d’oltralpe affermati ma anche tantissimi giovani della scena culturale francese che vedono nell’Italia, nella sua capacità creativa e nel suo straordinario patrimonio culturale una opportunità unica di arricchimento, di formazione e di crescita sul piano intellettuale, artistico e culturale. Tutto ciò con ricadute positive e vantaggi reciproci per entrambi i Paesi.

La formula adottata dalla Fondazione, in linea con i più moderni orientamenti nel settore, si rivolge principalmente ad enti, società, aziende ed istituzioni economiche francesi ed italiane interessati ad investire nel vasto mondo della cultura e della creatività contemporanea. La riscoperta di un moderno mecenatismo da parte dei gruppi economici e finanziari pubblici e privati permette di mobilitare risorse preziose per contribuire allo sviluppo culturale dei nostri due Paesi, ed allo stesso tempo rappresenta un veicolo sempre più attuale per promuovere l’immagine e gli interessi degli attori economici coinvolti, al fine di raggiungere un pubblico più vasto anche tra le giovani generazioni.

Su questa strada, anche sulla scorta dei molti anni di servizio diplomatico che ho trascorso a Parigi, proseguirò l’impegno promosso dai miei predecessori, cui va il mio più sentito ringraziamento, al fine di consolidare ed ampliare in modo crescente il ruolo della Fondazione a sostegno dell’ulteriore sviluppo delle relazioni culturali italo-francesi. In questa prospettiva mi adopererò, confidando nel prezioso supporto delle strutture dell’Ambasciata di Francia a Roma, per ampliare ulteriormente la platea dei soggetti economici francesi e italiani interessati a sostenere le nostre attività, nonché per adeguare le strutture della Fondazione al cospetto di un panorama creativo ed artistico europeo e globale in fase di permanente evoluzione.

 

Il Presidente della Fondazione

Ambasciatore Vinicio Mati