TEATRO
22 e 23 FEBBRAIO 2020 – Arena del Sole, Bologna
nell’ambito del Festival VIE
“Dopo Clôture de l’amour che ho scritto per Audrey Bonnet e Stanislas Nordey. Dopo Avignon à vie, scritto per Denis Podalydes. Dopo Répétition, scritto per Audrey Bonnet, Stanislas Nordey, Denis Podalydès e Emmanuelle Béart. Dopo Argument scritto per Marie-Sophie Ferdane e Laurent Poitrenaux. Dopo De mes propres mains e Art du Théâtre con Arthur Nauzyciel. Dopo Une vie, scritto per Denis Podalydès. Dopo Actrice con Marina Hands e Audrey Bonnet. E dopo 25 anni di attesa – il tempo è meraviglioso, questo aggiungersi, susseguirsi e richiamarsi a vicenda dei nomi degli attori – dopo 25 anni di attesa, dico a Jacques Weber che voglio scrivere per lui e che tutti questi nomi, compreso il suo, convergono in Architecture.
Architecture è una brutale storia familiare.
Un naufragio. Tra l’inizio della modernità, la prima guerra mondiale e l’Anschluss. Un periodo di 30 anni. Denso di speranze. Sgozzato in un bagno di sangue. In cui il linguaggio stesso perde ogni significato, in cui il linguaggio muore.
Una famiglia brillante, ma soggiogata da un padre folle e violento. Tutti sono individui assolutamente realizzati: figli, figlie, nipoti. Sono compositori, architetti, filosofi, scrittori, scienziati, filosofe, scrittrici, attrici, pittrici. Tutte e tutti sono pensatori. Tutti hanno dato la vita per il pensiero. Tutti hanno dato la vita per la bellezza.
Architecture è un memento mori per pensare il nostro tempo. Se nemmeno i più bravi hanno saputo impedire che il sangue fosse sparso, come potremo riuscirci noi in tempi così poco armati a questo scopo?”
Pascal Rambert torna a collaborare con Emilia Romagna Teatro Fondazione dopo il successo di Clôture de l’amour e Prova, la versione italiana di Répétition. Lo fa con un grande racconto dell’Europa, splendida e terribile, nei trenta foschi anni tra le due guerre mondiali. Architecture ha aperto il Festival d’Avignone il 4 luglio 2019.